Conosciuta già dagli antichi Egizi come pianta in grado purificare l’acqua – tanto che nella Valle del Nilo è conosciuta proprio come “l’albero che purifica” – nel 2018 la moringa ha attirato l’attenzione di alcuni nutrizionisti americani, guadagnandosi la definizione di “erede” della quinoa per le sue particolari proprietà nutrizionali.
Il motivo per cui viene chiamata “l’albero che purifica” è perché la farina che si ottiene dai suoi semi cattura le impurità dell’acqua trascinandole sul fondo e favorendone la limpidezza, ma i prodigi di questa pianta originaria dell’India non finiscono qui. Appartenente alla famiglia delle Moringaceae e chiamata anche “albero del rafano“, “rafano indiano” o “albero dei miracoli”, secondo molte tradizioni orientali la moringa è in grado di prevenire e trattare molteplici disturbi, oltre ad essere una pianta conosciuta per essere particolarmente resistente, riuscendo a sopravvivere bene anche in condizioni difficili e di siccità.
Oggi, viene usata in cucina come spezia o nella preparazione tisane e infusi (utilizzando le foglie essiccate); si trova in integratori alimentari (sottoforma di polvere o capsule) e come componente di ricette cosmetiche (la si trova anche nel nostro bagnoschiuma Take Me To The Bath). Della pianta si utilizza praticamente tutto: foglie, fiori, corteccia, radici. I semi si possono consumare bolliti o tostati e vi si può estrarre un olio che si usa in cucina e nei cosmetici, per le sue proprietà emollienti e antiossidanti.
Dal punto di vista nutritivo, contiene amminoacidi, minerali, calcio e potassio in quantità elevate e moltissima vitamina C e A, oltre ad aver proprietà antinfiammatorie (maggiori di altre piante come la curcuma). Naturalmente, come tutti i cosiddetti superfood, non è una pianta in grado di risolvere tutti i nostri mali, ma senza dubbio, previa consultazione del proprio medico, si possono sfruttare le sue numerose proprietà benefiche a nostro vantaggio.