I love you, je t’aime, ti amo, te quiero…ogni lingua ha il suo modo per esprimere il nostro amore verso qualcuno. Ma quante sfumature ci possono essere in ognuna di queste parole? Sappiamo, per esempio, che la lingua inglese, con il verbo “to love“, indica un sentimento di affetto che comprende sia il voler bene, che l’amare in senso stretto. Noi italiani, invece, abbiamo suddiviso questo sentimento relegando al verbo amare l’esclusività del legame romantico. Ma forse i veri campioni nella stesura del dizionario dell’amore sono proprio loro, gli antichi greci.
Come suggerisce Alain de Botton in un interessante episodio della sua School of Life, “abbiamo un culto dell’amore molto lontano dalle nostre esperienze reali. Ma ci sono diversi tipi di amore, ognuno con le sue stagioni e le sue virtù”. E queste sono state tempestivamente osservate e tracciate dagli antichi greci, che hanno dato un nome a ciascuna di loro.
C’è la potente attrazione fisica che spesso caratterizza l’inizio di una relazione, chiamata eros; c’è la philia, ovvero quel sentimento che si sviluppa dopo i primi fasti della passione – perché i greci “sapevano bene che l’amore non finisce per forza quando cala l’intensità sessuale“; la traduzione solita per la parola è amicizia, ma in realtà questo termine racconta un sentimento molto più intenso. E poi c’è agape, termine usato per indicare “l’amore caritatevole” o la compassione: quel sentimento che si attiva quando amiamo qualcuno per i suoi difetti e per le imperfezioni, anziché per le sue qualità – e che possiamo riconoscere anche nelle nostre relazioni sentimentali.
Si può pensare dunque che, in effetti, queste sfumature raccontano tipi di amore diversi, che probabilmente abbiamo conosciuto nelle nostre relazioni – magari in momenti distante nel tempo di una stessa storia, oppure con partner diversi. In ogni caso, ogni tanto fa bene ricordarci di quanto l’amore non sia un sentimento che vive di una definizione unica e “monolitica”, ma è un sentimento profondo e complesso, che muta con il tempo e che si può definire in modi diversi. O almeno, così è quello che si è ipotizzato nei secoli.