I lunch box si sono evoluti ma la schiscetta no. Lei rimane sempre la stessa. Rimane l’obiettivo di tutta una mattinata di lavoro, il sogno di mezzogiorno, il motivo per cui andare avanti in quelle giornate che proprio non passano mai. La schiscetta, ovvero il pranzo preparato a casa e e portato a lavoro o all’università, è un classico intramontabile, un pasto che non perde mai il suo fascino. Ognuno ha le sue strategie per ottenere una schiscetta perfetta, ma noi ci siamo permessi di raccogliere 5 caratteristiche infallibile per una schiscetta coi fiocchi.
- Scegliere con cura il proprio contenitore. Ora ne esistono di diversi ed è bene, dunque, scegliere quello più adatto a noi e alla nostre esigenze. Da quelli termici, a quelli in metallo a più “piani”, a quelli eco-friendly in bio plastica, le possibilità sono infinite: bisogna solo decidere quale ci rispecchia di più.
- Le posate. Stesso discorso vale per le posate e il porta posate: ci sono i contenitore che già prevedono lo spazio per le posate e quelli che invece vogliono un’organizzazione più complessa. Ma ricordiamoci che se siamo abbastanza accorti con le preparazioni, possiamo comodamente lasciarle a casa. Vedi il punto successivo
- Un solo imperativo: praticità. Il segreto della schiscetta sta nella sua praticità. Dev’essere gustosa, leggera – ma di sostanza – e soprattutto PRATICA. Facile da preparare e da consumare. Largo dunque a tramezzini, roll, piadine e torte salate (che non necessitano di posate), ma anche frittate, polpette e polpettoni. Non sono disprezzabili neanche insalate di riso, di pasta o insalatone con uova e tonno.
- Prevedere uno spazio in borsa. Quando pensiamo alla schiscetta è importante ricordarsi di attrezzarsi con il giusto “mezzo di trasporto” – e magari pensare che oltre al contenitore ci deve essere spazio anche per una borraccia e qualche altro accessorio a nostro piacimento (posate, tovaglioli). Tornano comode quindi borse capienti o zaini.
- Non dimenticare mai il gusto. La schiscetta non è solo un pranzo, ma un momento in cui staccare dal lavoro e ricaricarsi. Non dev’essere qualcosa di pesante, ma neanche “punitiva”. È sì un pasto ma anche un gesto d’amore nei confronti di se stessi, non dimentichiamolo!