Non ci sono vere e proprie distinzioni scientifiche, ma di tipologie di seno di cui possiamo aver sentito parlare, ne potremmo elencare diverse: a coppa di champagne, asimmetrico, “flat”. Si parla spesso di taglie ma la verità è che di forme di seno ce ne sono diversissime – e non dipendono solo dalle dimensioni.
Se negli anni, a seconda degli standard di bellezza in voga, si preferivano seni abbondanti o meno abbondanti, oggi l’imperativo è uno soltanto: conoscere il proprio seno ed amarlo per com’è. Sia esso tondo, “divergente”, asimmetrico, “sceso”. Una cosa è certa: per gli esperti, ci sono dei tratti comuni ma ogni seno è un mondo a sé e rientra in quelle caratteristiche personali di ognuna di noi.
Si può avere un seno dalla cosiddetta anatomia “normale” – che a prescindere dalla grandezza ha una forma simmetrica e regolare – oppure dall’anatomia “anormale” con caratteristiche asimmetriche, volumi diversi o modificati da alcuni fattori che contribuiscono a cambiarlo, come il tempo che scorre (e incide sull’elasticità dei tessuti) o la gravidanza e l’allattamento che possono portare alla ptosi, ovvero allo svuotamento del seno. Queste distinzioni sono le più comuni ma – ripetiamolo – non c’è un giusto o uno sbagliato quanto si parla di forme del seno. C’è quello che ci appartiene, di cui prendersi cura e valorizzare.
Conoscerne dunque la forma, acquistare reggiseni adatti ed utilizzare creme per mantenere elastica la pelle sono alcuni accorgimenti che possiamo adottare per la sua salute – e la nostra. Senza dimenticare i controlli di routine da una certa età in poi.