È capitato a tutti: in autobus, in fila al supermercato o alla poste, oppure proprio prima di addormentarsi. Ogni scusa è buona per guardare il proprio telefono e scorrere il feed di Facebook o la nostra homepage di Instagram. Anche quando ci chiediamo qualcosa o qualcuno ci fa una domanda, il primo istinto è quello di estrarre gli smartphone dalla tasca e consultare l’onnisciente Google. Se non ne siamo dipendenti, ne subiamo inevitabilmente il fascino, finendo per stare attaccati ai nostri device più di quanto vorremo. Si controllano i social, si dà uno sguardo alla mail di lavoro e ci si chiude in vortice di pensieri che ci stacca dalle occupazioni del presente. Ma che impatto ha questo nostro attaccamento al telefono sulla nostra vita?
Si è analizzato in diversi modi il fenomeno: esperti di comunicazione hanno parlato di nomofobia, ovvero di un tipo di ansia legata all’essere irraggiungibili, che si è notevolmente diffusa propria nell’era degli smartphone; si è analizzata la dipendenza dal telefono, constatando la conseguente incapacità di stare con noi stessi – come sostiene lo scrittore e filosofo Alain De Botton, “possiamo ottenere molte informazioni dai nostri telefoni, ma questa risorsa ha un effetto collaterale dannoso: consultiamo il telefono anziché noi stessi; dobbiamo passare del tempo con le nostre preoccupazioni per capirle, anziché limitarci a subire l’ansia che creano in noi.” E in ultimo, ci sono alcuni disturbi legati all’utilizzo degli smartphone, che incidono notevolmente sulla qualità della nostra vita, e in particolare del nostro sonno. Secondo diversi studi, infatti, la prolungata esposizione alle luci Led dei nostri telefoni, riduce sensibilmente la nostra capacità di prendere sonno. Ansia, frustrazione e distrazioni che vanno a toglierci energie fisiche e mentali sono i risultati della sovra-esposizione alla tecnologia. Tutti questi fattori ci spingono a pensare che forse potremmo aver bisogno di un momento di digital detox, una pausa dal mondo digitale. E in effetti, bastano pochi accorgimenti per gestire il nostro utilizzo degli smartphone e riportare ai dei ritmi più salutari il nostro stile di vita. Come?
1.Tenere lontani cellulari e tablet dalle zone rosse – ovvero la tavola e il letto. Quando si mangia e prima di andare a dormire, è bene non avere distrazioni. Non bisogna confondere l’essere multitasking dal non riuscire a staccarci dal nostro telefono.
2.Prendersi pause prolungate nel weekend e focalizzare la nostra attenzione sulle persone attorno a noi, sul paesaggio che ci circonda; provare a stare di più con i propri pensieri, come consiglia Alain de Botton, e provare a guardare ogni tanto le nuvole anziché in basso al proprio schermo.
3.Provare a sostituire i momenti di relax con lo smartphone, ad altre abitudini: ritagliarsi un momento per leggere un libro, bere una tisana, prepararsi un bagno con qualche candela – il tutto, ovviamente, con il telefono a debita distanza!
4.Per aiutarsi a recuperare le energie con il giusto riposo, ci si può affidare a integratori specifici: Good Sleep, Good Life è stato pensato per le donne e grazie a elementi come Il Ginestrino, la Rhodiola rosea, gli enzimi e le vitamine, combatte la stanchezza fisica e mentale, favorendo il rilassamento.
5.Cominciare a staccarci dallo smartphone, stare nel momento e vedere che succede: non c’è modo migliore per convincerci che la sua presenza non è proprio fondamentale nella nostra vita. E se pensiamo – come spesso accade, che non abbiamo tempo per fare una cosa del genere, ricordarsi che riprendere in mano la propria vita e stare meglio, è la cosa per cui vale sempre trovarlo.