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Cara Passiflora, Quanto Ti Vogliamo Bene

Gli Aztechi ne utilizzavano l’infuso come potente rilassante (oltre che come sonnifero) e con il passare del tempo, l’utilizzo della Passiflora, splendido rampicante dai fiori colorati, si è diffuso in tutto il mondo. Le sue proprietà funzionano nei momenti di ansia, stress o insonnia e i benefici sono pressoché immediati; agisce sui disturbi della menopausa, sui dolori muscolari – come i crampi mestruali – e la sua proprietà antispasmodica fa di lei una risorsa preziosa, specialmente per le donne. Cara Passiflora, per tutti questi motivi, non si può che volerti un gran bene. Come agisci tu sul sistema nervoso centrale, non agisce proprio nessuno. E questo perché oltre ad avere fiori bellissimi, le proprietà benefiche di cui ti puoi vantare, sprigionate da tisane, capsule o dalla tintura madre, non sono poche.


La leggenda racchiusa nel suo nome – fiore “della passione“ – ci racconta della simbologia legata alla religione cristiana. Il suo nome infatti indica la passione di Gesù, di cui, le parti del fiore, sembrano ricordare simbolicamente i suoi elementi: i chiodi, il martello, la corona di spine. Per questo, tra i significati che le sono stati attribuiti nel tempo c’è proprio quello della fede religiosa. Non a caso, la pianta è stata scoperta dai missionari che sbarcarono nelle Americhe e a loro si deve il nome Passione Incarnata – che poi è stato mantenuto nella sua denominazione di passiflora, ovvero flos passionis, fiore della passione.

Ma oltre agli utilizzi e alle leggende legate al fiore, nella specie passiflora edulis possiamo apprezzare il frutto della passione o maracujà, ricco di vitamina C – alleata del sistema immunitario – e apprezzato per il suo effetto drenante. Cara Passiflora, non c’è che dire: una volta che ti si scopre, non si può che tenerti stretta.