È forse uno degli elementi del nostro make up più conosciuti di sempre: la cipria, con il suo piumino per applicarla o nella versione compatta custodita gelosamente nelle borse delle nostre nonne, rientra nel nostro immaginario come pochi altri elementi relativo al trucco – come il rossetto rosso. Questo perché la cipria – e in generale le polveri utilizzate per fissare il trucco e opacizzare la pelle – esiste da tantissimo tempo.
Le origini
L’origine di questo prodotto è incerta. Il nome sembra proprio derivare dall’isola di Cipro, che in età classica era consacrata alla dea della bellezza e dell’amore, Venere, e dove sembra sia stato ritrovato un luogo antico votato alla produzione di profumi e cosmetici. Nel tempo infatti, la cipria aveva anche come obiettivo quello di profumare il viso, e dunque sembra credibile che fin dalla nascita ci sia stata una connessione tra questo elemento make up e i profumi; ma cercando di capirne le sue prime origini, non si può non menzionare l’utilizzo antichissimo della polvere di riso in oriente, per uniformare e schiarire l’incarnato.
Parrucche e cipria
Nel tempo, la moda della cipria si diffonde a largo raggio, tra oriente e occidente, grazie anche all’utilizzo delle parrucche su cui veniva impiegata. Era un prodotto riservato agli ambienti di corte, ed utilizzato sia dalle donne che dagli uomini (che l’applicavano sulla barba). Se l’obiettivo delle classi nobili era vantare un incarnato bianco pallido e omogeneo, la cipria (spesso anche colorata) era l’alleato numero uno.
La rivoluzione con Hollywood
Se il make up e il teatro son andati a braccetto per lungo tempo nel corso dei secoli, con l’avvento del cinema l’utilizzo di un trucco sempre più specifico per le luci dei riflettori diventa tale da imporre anche la commercializzazione dei prodotti. Gli attori utilizzano ceroni pesanti sul volto e la cipria deve fissare tutto il trucco e renderlo opaco. I volti dei divi Hollywoodiani vengono idealizzati come veri e propri canoni di bellezza e le persone vogliono poter riprodurre i loro look. Per questo, dacché la cipria veniva venduta in sacchetti in grandi quantità, ne viene controllata la produzione e le case cosmetiche comincia a diffonderne varie tipologie – dalla polvere libera, alla polvere compatta.
I giorni nostri
Oggi esistono ciprie per qualsiasi esigenza: colorate e trasparenti, in polvere libera o compatta, “semplici” o con l’aggiunta di elementi idratanti come l’acido ialuronico. In ogni caso, quale che sia quella che risponde meglio alle nostre esigenze, in poche sfuggono al gesto ormai entrato nel nostro immaginario di andare a sistemarsi il trucco in bagno, picchiettando il viso con un po’ di cipria.