Come si fa a dire di no? O meglio: a trovare il coraggio di non compiacere tutti, di mettersi in cima alle priorità, di dare importanza alle nostre esigenze prima di quelle degli altri?
Spoiler: una ricetta non c’è. La formula per la pozione definitiva in grado di farci pronunciare quella parolina che ogni tanto sembra molto timida nei confronti del mondo esterno, non è stata ancora trovata. Ma ci sono tanti modi per cominciare un percorso in grado di valutare le varie situazioni senza farci condizionare dal giudizio altrui e renderci capaci dire no senza affondare nei sensi di colpa.
Innanzitutto bisogna valutare attentamente cosa realmente ci blocca nel dire no: spesso su di noi lavora non solo il senso di colpa, anche l’ansia che gli altri ci possano allontanare nel momento in cui non siamo sempre disponibili – leggi impeccabili, perfetti a loro occhi. La sofferenza che questi scenari si portano dietro ci blocca dal dire no. Indagare il perché di questa sofferenza può essere il primo passo per conoscere meglio se stessi e capire come disinnescare questo meccanismo.
In secondo luogo, bisogna trovare il giusto equilibrio: imparare a dire di no non significa diventare d’improvviso indifferenti ai bisogni altrui, ma valutare di volta in volta le nostre reali disponibilità, di mezzi, energie ed emotività, da investire nelle situazioni e riflettere su cosa ci muove ad agire. Essere emotivamente indipendenti.
In ultimo, bisogno imparare ad amarsi. Un concetto che sembra molto astratto ma che in realtà vive di piccoli gesti quotidiani: prestare attenzione a come ci si sente, rispettare i propri tempi e le proprie necessità, richiedere aiuto quando ne sentiamo il bisogno, e riservarsi del tempo in agenda per stare soli con sé stessi. Può sembrare poco, ma è un inizio – e come sappiamo, l’inizio è il primo e più difficile passo per il cambiamento.