Quando facciamo qualcosa di sbagliato, feriamo qualcuno o rimpiangiamo di aver fatto (o non fatto) qualcosa, solitamente sopraggiunge puntuale il senso di colpa. Ma perché è così forte e doloroso? Il senso di colpa deriva dalla mancata osservazione dei nostri codici di comportamento interni: tutto ciò che abbiamo appreso nella vita, le lezioni imparate così come i valori in cui crediamo, hanno creato un sistema di valori che, una volta disatteso, produce il fantomatico senso di colpa.
È un po’ come se tradissimo noi stessi e ci punissimo con un’ossessiva attenzione nei confronti di azioni passate che però, come sappiamo, non si possono più cambiare. Questo senso di impossibilità di porre rimedio ai propri errori fa sì che si possano verificare stati emotivi di ansia, preoccupazione, biasimo e tristezza; e soprattutto, non ci permette di stare nel presente e ad aver fiducia di avere gli strumenti per poter risolvere la situazione. Il senso di colpa è alla base di tutti questi meccanismi che ci impediscono di rimediare agli errori fatti, chiudendoci in una brutta spirale di negatività. Ma una bella notizia c’è: se ne può uscire.
Se il nostro senso di colpa è tale da alimentare gravi disturbiè bene rivolgersi a un terapeuta, per affrontare il problema nella maniera più adatta a noi. Ma se si tratta di qualcosa di più lieve, possiamo sempre provare ad allontanarlo con alcuni accorgimenti.
1) Allenarsi a stare sulla realtà. Il senso di colpa ci può assalire in circostanze diverse: può essere determinato da dati di realtà concreti, o essere un modo crudele della nostra mente di tenerci in pugno su fantasie che ancora non si sono verificati. Scrivere su un foglio le circostanze in cui ci troviamo ci può aiutare a mettere della distanza dall’accaduto e a valutare più oggettivamente la situazione
2) Esercitare il perdono. Molto spesso, il senso di colpa deriva da un’eccessivo controllo dei propri comportamenti, che non ammette alcun tipo di sbaglio o debolezza. Esercitare il perdono nei confronti di noi stessi diventa dunque un passo necessario per allentare il perfezionismo e lasciar spazio agli imprevisti ed errori della vita. Per quanto vorremmo aver tutto sotto controllo, non si sempre si riesce – e va bene così. Il perdono si può esercitare pensando non tanto all’ineluttabilità degli errori del passato, ma focalizzandosi sulle possibilità di recupero nel presente.
3) Meditare per interrompere la catena di pensieri. La meditazione viene spesso citata come modo per calmare la mente, perché spesso funziona. Dedicare 20 minuti al giorno a se stessi, cercando di calmare la mente e ordinare i pensieri può essere molto d’aiuto quando ci si ritrova a tormentarsi con il senso di colpa. Utilizzare il respiro e il rilassamento per fare un po’ di vuoto in testa, interrompendo i pensieri ossessivi è un altro aiuto valido.
4) Non dimenticare il corpo. Cosa c’entra il senso di colpa con l’attività fisica? Più di quello che potremmo pensare. L’attività fisica infatti – ancora di più se collegata a una profonda respirazione, come nel caso dello yoga – ci aiuta a non permettere alla mente di prendere sopravvento su di noi, andando a regolarizzare i nostri pattern di pensiero. Che sia una corsa o dello stretching con un po’ di musica, bisogna dare fiducia al nostro corpo quando la mente ci sta vuole soffocare.
5) In ultimo: non dipende tutto da noi. Un ultimo pensiero a cui possiamo affidarci per contrastare il senso di colpa è quello che prova a liberarci dalla morsa della auto biasimo. Bisogna sempre pensare che non siamo infallibili e che per quanto possiamo sforzarci a fare tutto al meglio, possiamo fallire. E per quanto possiamo essere determinanti, esistono molte cose che non possiamo controllare – tra cui la reazione delle persone attorno a noi. Ogni tanto bisogna ricordarselo.