Mai come in questi tempi sentiamo spesso parlare di salute mentale – come prendersi cura delle nostre emozioni e ammettere senza vergogna di non sentirci in forma. Ci sono tantissime tecniche che si possono adottare per imparare a gestire i pensieri e se sentiamo di averne bisogno, sicuramente dobbiamo affidarci a uno specialista senza affidarsi al fai da te.
Ma ogni tanto si leggono terminologie nuove e può essere utile sapere a cosa si riferiscono: per esempio, sapete cos’è la defusione cognitiva? Quando si parla di mindfullness ogni tanto emerge questo termine, che altro non indica che una tecnica per assumere un atteggiamento più morbido e distaccato nel nostro modo di interpretare la realtà. Sembra facile, detta così, ma sappiamo che non lo è affatto. E dunque, come fare? Partendo dal linguaggio. Il linguaggio plasma il nostro modo di pensare, è il veicolo attraverso cui facciamo defluire le nostre emozioni. E se prestiamo attenzione, quando siamo in un momento di tensione mentale, possiamo notare come il linguaggio cambia, e si fa più aggressivo, diventa una sorta di attacco verso noi stessi.
Ecco, la defusione vuole essere questo: una tecnica per cominciare a rispondere a questi attacchi e distaccarsi dai pensieri che ci buttano giù, lavorando sul non identificarsi in essi. “Sono un fallimento” diventa “sto pensando di essere un fallimento”. E dal quel piccolo spazio che si crea tra se stessi e i propri pensieri – una sciocchezza, parrebbe! – lì, si crea un luogo di respiro in cui indirettamente ci diciamo: non siamo quello che pensiamo. Io non sono un fallimento, ma sto pensando di esserlo: quello che mi tormenta non è un mio difetto, ma un mio pensiero. I pensieri arrivano e se ne vanno, non mi definiscono. E dunque, se non mi ci attacco, se non mi ci identifico, c’è buona probabilità di riuscire a non farmi portare nella spirale d’ansia dove sembrano portarmi.
Questa è soltanto una delle tante tecniche per “liberarsi” dai pensieri negativi, ma risulta interessante perché lavora sul mondo in cui ci rivolgiamo a noi stessi, il modo in cui ci definiamo, andando a scardinare la negatività lì dove si crea. È un percorso molto interessante da fare perché ci rende consapevoli del fatto che siamo noi a plasmare la nostra realtà e che abbiamo il potere di cambiarla, se non ci fa stare bene.
Se sentiamo di aver bisogno di approfondire questo tema, la cosa migliore è rivolgersi a uno specialista.