Spengere la luce. Accendere una candela. Chiudere il pc, disattivare lo smartphone. E poi, stare. Con se stessi, in silenzio; con un musica rilassante, con il suono di una campana tibetana oppure con la registrazione di una voce che ci aiuta a staccarci dalla routine e dal chiasso della vita quotidiana per ritrovare l’equilibrio con se stessi. Per moltissime persone, anche solo 10 minuti al giorno di una qualsiasi pratica meditativa hanno un effetto benefico sostanziale, all’interno della propria giornata. È un tempo dedicato unicamente a se stessi e all’osservazione di come ci si sente, a come si sta, facendosi spazio tra gli impegni, le esigenze degli altri e le preoccupazioni. E dunque, cos’è la meditazione?
È una pratica – dal latino meditari, “misurare con la mente”, “volgere nell’animo”, “riflettere” – che ci porta in una particolare condizione di presenza e concentrazione attraverso un’attivazione consapevole della mente. Esistono tanti tipi di meditazione; alcune possono sopraggiungere spontaneamente di fronte a un paesaggio naturale o quando ci sentiamo in una determinata condizione, ma solitamente vengono attivate tramite esercizi che variano nella loro durata e nel loro svolgimento. È un modo per allenare la propria mente ad usare un certo grado di consapevolezza di noi stessi per rilassarci, individuare le proprie priorità, modificare tramite il respiro il nostro stato psicofisico. E numerose evidenze scientifiche hanno indicato i benefici che questo tipo di esercizio può portare al nostro organismo.
Come si legge su Repubblica “dagli anni Cinquanta sono usciti oltre tremila studi scientifici sulla meditazione” alcuni dei quali dimostrano come, “modificando gli equilibri biochimici del cervello la mindfulness riduce il dolore e la depressione, combatte i disturbi alimentari, controlla l’ansia“. Sempre secondo quanto riportato da diversi studi, “chi medita ha una minore tendenza a rimuginare, a somatizzare lo stress, ad ammalarsi“.
I neurotrasmettitori coinvolti nel potenziamento immunitario presiedono anche a molte altre funzioni, ragione per cui la meditazione è utilizzata con successo per i più disparati disturbi: cardiovascolari e digestivi, ma anche dolori cronici, cefalee, insonnia.
La pratica della meditazione, dunque, agisce su più livelli: quello fisico, quello emozionale e quello psicologico; e forse, tra le tante strategie che abbiamo attuato (o che stiamo attuando) per trovare un equilibrio con noi stessi in questi tempi così complessi, la meditazione può essere una valida possibilità. Ma come cominciare? Ecco qualcosa suggerimento:
- Fermarsi. Partendo proprio dalle basi, diciamo subito che la meditazione necessita di tutta la nostra attenzione. Proprio tutta. Quindi niente telefono acceso, niente notifiche, niente rumori di sottofondo, niente distrazioni che possono distoglierci dal tempo che abbiamo deciso di dedicare a noi.
- Procedere gradualmente. Anche se sentiamo di persone che meditano ogni mattina all’alba per un’ora, non dobbiamo pensare che quello sia anche il nostro punto di partenza. Il consiglio è quello di cominciare a ritargliarsi del tempo per sé anche solo di cinque minuti e vedere quale pratica fa più per noi, per poi allungare i tempi in un secondo momento, capendo di giorno in giorno cosa ci sentiamo di fare.
- Crearsi la propria routine. Altra nota fondamentale da non dimenticare mai: non esiste una regola univoca per la meditazione. Anzi. Ne esistono di tanti tipi. Sta a noi scegliere quello che ci funziona meglio e soprattutto il momento della giornata in cui la pratica possa farci bene. Per cominciare gradualmente a introdurre questa abitudine, è meglio individuare il momento migliore nella nostra giornata, anziché imporsi di farlo in un determinato momento (tipo all’alba) per por rinunciare dopo poco. La meditazione è uno strumento per farci stare meglio, non per aumentare lo stress.
- Ci sono anche le app! Per prendere confidenza con la pratica ci si può affidare a meditazioni guidate – magari anche con la musica – che ci aiutano a iniziare il nostro percorso. E per facilitarci il compito, sono state create diverse app per avere sempre a portata di smartphone, la possibilità di staccare e meditare.
- Curare l’ambiente in cui meditiamo. Possiamo meditare dappertutto, ma per cominciare, aver cura dell’ambiente in cui siamo può essere un aiuto in più per creare maggiore rilassamento e trarre più benefici dalla pratica. Mettersi in un luogo calmo, dove ci si può sedere comodamente; accendere una candela, sono tutti piccoli accorgimenti che possono incrementare la sensazione di calma e relax.