Conviviamo ogni giorno con le nostre emozioni: che siano positive o negative, non c’è modo di sfuggir loro. Paura, tristezza, disgusto, rabbia, gioia – ma anche quelle “sociali” come colpa, vergogna o invidia. Eppure, possiamo dire di conoscerle? Già la definizione stessa, di emozione, non è facile da dare, né tantomeno univoca. Come si ricorda in un articolo del Corriere di qualche anno fa, “se ne sono occupate filosofia, teologia, retorica, medicina, letteratura, psicologia sperimentale e neuroscienze. Solo fra il 1872 e il 1980 ne sono state date 92 definizioni diverse.“
Diciamo che spesso le nostre emozioni non sono chiarissime: confondono i confini tra sensazioni fisiche e accadimenti psichici, anzi sembrerebbero proprio un mix tra le due cose. Ma per fare un po’ di chiarezza possiamo provare a ricordarci del loro vero scopo e del perché, in determinati frangenti, sopraggiungono in maniera così intensa. Ebbene, le emozioni servono a proteggerci: agiscono da sistema di riconoscimento del nostro stato d’esistenza. Quando prendono il sopravvento però, possono ritornarci contro, causando non pochi problemi: per questo ogni tanto bisogna ricordarci della loro importante funzione evolutiva di “segnale”, legata alla nostra sopravvivenza. Sì, perché è grazie alle nostre emozioni che ci orientiamo tra gli eventi della nostra vita. E capendo meglio la loro funzione, possiamo forse capirci qualcosa di più…
La paura è un “allarme” ci permette di fare attenzione ed evitare di incorrere in pericoli; il disgusto ci allontana da ciò che non ci piace, la rabbia è un segnale che dobbiamo difenderci da un “attacco” subìto, la tristezza ci permette di prendere un tempo per riflettere ed elaborare il dolore, così come la gioia ci indica la soddisfazione per la nostra condizione. In questo modo, le emozioni indirizzano il nostro agire ma soprattutto svolgono la funzione emotiva di comunicare a noi stessi e agli altri, una condizione molto chiara del nostro essere.
Osservare come agiscono su di noi, quando intervengono e soprattutto perché, ci aiuta a conoscerci meglio e a capire come orientarci in noi stessi. Perché lo sappiamo, a volte le emozioni sopraggiungono in modo irruento o inaspettato, e ci lasciano disorientati. Non sappiamo come gestirle e cosa vogliono comunicarci. Ma se diamo loro attenzione, se le osserviamo e le ascoltiamo, possiamo capire la loro origine e cosa vogliono dirci. Ogni tanto c’è solo bisogno di fermarsi e dedicare del tempo a capire cosa ci succede per ritrovare l’equilibrio e non sentirsi in balìa di noi stessi.