Il cinema ha contribuito in maniera massiccia a creare il nostro immaginario, anche quando si tratta di cucina. Tantissimi film hanno infatti reso celebri altrettante ricette, associando ad ogni piatto dei volti e delle tradizioni – insomma, una storia. E tra questi, come non ricordare la celebre pellicola degli anni ’90, che prende il titolo proprio da una ricetta tipica del Sud degli Stati Uniti – ovvero Pomodori verdi fritti alla fermata del treno?
Il film è a sua volta tratto dal libro Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop, ed è diventato un cult per il successo che ha riscosso la storia d’amore/amicizia di Idgie e Ruth, le due protagoniste che, negli Stati Uniti degli anni Trenta, lottano per la propria emancipazione, per affermare la propria libertà contro gli stereotipi di una società ottusa e contro il razzismo imperante dell’epoca.
Le differenze tra libro e film sono molte: come nel caso di altre trasposizioni cinematografiche di romanzi, nel processo si perdono alcuni personaggi e si pone l’accento su aspetti diversi del rapporto tra loro. In questo caso, soltanto nella versione letteraria l’autrice Fannie Flagg riporta la ricetta dei famigerati pomodori verdi fritti. Si tratta di una ricetta molto semplice, ma di sicuro effetto (“Penserai di essere morto e andato in paradiso!“), da realizzare con la specifica varietà di pomodori verdi (non sono verdi perché acerbi), che hanno la caratteristica di essere particolarmente sodi e privi di semi. Per celebrare un legame speciale, dunque, ci si può cimentare nella preparazione di questa ricetta, così come descritta nel libro (o nelle tante altre varianti).
Ingredienti: un pomodoro verde medio per persona, sale, pepe, farina, grasso di pancetta. Affettare il pomodoro per ottenere delle fette di mezzo centimetro di spessore, condire con sale e pepe e ripassare entrambi i lati con la farina. In una padella riscalda abbastanza grasso di pancetta da coprire il fondo della padella e friggi i pomodori finché non si sono rosolati da entrambi i lati.