Il principio dicono sia stata L’India, dove l’abitudine di dipingere le mani e le unghie con l’henné affonda le sue radice nella notte dei tempi (parliamo dell’Età del Bronzo). Poi arriva la civiltà babilonese, che crea il primo set di strumenti per le unghie e che comincia a utilizzare quelli che si potrebbero definire come i primi smalti per unghie, che sia le donne che gli uomini utilizzavano per mostrare la casta di appartenenza (il colore nero per le classi elevate, il verde per quelle meno abbienti). Poi certo, ci sono anche le formulazioni dei primi smalti anche in Cina, sempre circoscritte alle classi elevate. Cera, albume d’uovo, gelatina di pesce e petali di fiori erano alcuni degli ingredienti di queste misture preziosissime. Insomma, fin dagli albori della civiltà la cura delle unghie – che oggi chiamiamo manicure – ha avuto il suo spazio nella beauty routine di uomini e donne. Ma come si è sviluppata nel tempo?
Le unghie nel mondo antico
Come già menzionato, diverse civiltà antiche come quella indiana, babilonese e cinese hanno sviluppato una ritualità attorno alla cura delle unghie e alla loro decorazione. La Cina, in particolare, si dice abbia dato avvio alla nail art, ovvero la creazione di decorazioni specifiche per le unghie: quando gli smalti smisero di essere una prerogativa delle classi nobiliari, le caste più potenti cominciare ad aggiungere polveri di metalli preziosi ed intarsi di pietre e fili metallici per distinguersi dal resto della popolazione. In Egitto invece, si dice che il rosso sulle unghie fosse il colore simbolo del potere (era il colore della manicure di Cleopatra). Con l’avvento del Medioevo, però, tutto ciò che identifichiamo oggi come make up e cura delle persone, subisce uno stop per riemergere tempo dopo con il Rinascimento.
Il Novecento: le unghie laccate come le automobili
Nel Medioevo, dunque, non si parla di trucchi e cura della mani; l’abitudine riprende col Rinascimento. Ma il secolo in cui si stabilizza la prassi della manicure è senz’altro il Novecento: nel 1911 esce il primo prodotto per unghie targato Curex e qualche tempo dopo è la volta degli smalti, che vogliono riprodurre la lucentezza delle vernici per le auto. Le mode, dunque, si susseguono come per l’abbigliamento. Gli anni ’20 sono gli anni della moon manicure, ovvero la manicure che risalta la mezzaluna dell’unghia; negli anni ’50 spopolano le ricostruzioni delle unghie e i colori rosso fiammeggianti. Negli anni ’60 la fanno da padrone i colori pastello, e così via…arrivando ad oggi.
Le mode di oggi: nail art a tutto spiano!
È difficile isolare un trend di questo momento: si susseguono alla velocità del vento! Ma di sicuro possiamo dire che c’è una grandissima libertà su come portare le unghie: si può fare una manicure classica senza alcuno smalto, una french manicure – osando magari utilizzare colori diversi per ogni dito – oppure avventurarsi nel magico mondo della nail art con motivi geometrici. C’è chi ama le unghie lunghe, chi le porta squadrate, a mandorla o tonde. C’è chi ama la praticità dello smalto semipermanente, chi utilizza la ricostruzione delle unghie per combattere il vizio di mangiarsi le unghie e chi invece si concede il colore una volta ogni tanto. L’imperativo è sempre e comunque quello di fare ciò che si sente – e caricarsi con tante good vibes, come piace a noi.