Quando pensiamo all’agave è facile che ci venga in mente lo sciroppo da mettere sui pancake o sui waffle – quello che assomiglia al miele ma è un po’ più liquido, come lo sciroppo d’acero: ma se non siamo fan della colazione americana potremmo aver visto la pianta vera e propria in tanti giardini, forse scambiandola per l’aloe, a cui somiglia molto: fanno infatti parte entrambe della famiglia delle piante succulente (che chiamiamo comunemente piante grasse) ovvero piante che possiedono tessuti capaci di immagazzinare grandi quantità di acqua, e dall’aspetto si potrebbero confondere – avendo entrambe le foglie simili, disposte a rosetta.
In ogni caso, anche se non è una specie nostrana – è infatti originaria dell’America Centrale e in particolare, del Messico – l’agave è arrivata anche nel nostro paese, come pianta dalle numerose proprietà benefiche a livello alimentare e cosmetico – oltre a essere spesso utilizzata come specie ornamentale per i giardini.
Con agave si intende un “genere di piante della famiglia delle agavacee che comprende circa 350 specie”. Da alcune di queste, si possono estrarre fibre che vengono adoperate nell’industria tessile per creare cordami, possono venire estratti succhi per produrre bevande come la famosa tequila e si può realizzare uno sciroppo che si utilizza frequentemente nell’industria alimentare – oltre ad essere una pianta utilizzata anche in ambito cosmetico per le sue proprietà idratanti. Alcuni di questi impieghi, però, non sono una scoperta recente: l’agave è infatti una pianta conosciuta fin dai tempi dagli aztechi. La chiamavano “l’albero delle meraviglie” e la impiegavano come pianta medicinale, estraendone uno sciroppo dal gusto dolce che utilizzavano nelle cerimonie religiose – oltre ad adoperarla anche come foraggio per gli animali.
Leggenda vuole che fosse nota anche con il nome di pianta centenaria (century plant) perché si diceva che fiorisse solo una volta prima di morire e che il processo che portava alla spettacolare fioritura avesse tempi lunghissimi, tanto da meritarsi questo appellativo. In realtà, è vero, l’agave fiorisce una volta sola (con una fioritura che dura per diversi mesi) e muore poco dopo, ma i tempi – che variano a seconda della specie – non sono così lunghi e possono andare dai cinque ai 50 anni. Il fiore è fatto a grappoli (o in pannocchie) e si trova su uno stelo legnoso (o scapo), che cresce al centro della pianta, di un’altezza che varia dai due agli 11 metri. Ma al di là della sua bellezza, l’agave è apprezzata soprattuto per il suo uso nell’industria alimentare e cosmetica.
Dalle sue foglie vengono estratti i succhi che servono alla produzione di alcune bevande come la tequila, il mezcal e il pulque. I primi due sono due famosi distillati mentre il pulque è una bevanda fermentata (a una gradazione alcolica di poco superiore alla birra) che si ottiene dall’aguamiel, un succo molto dolce che si raccoglie schiacciando i semi della pianta.Lo sciroppo si produce dalla lavorazione di alcune specie di agave e ha una consistenza simile a quella del miele – con una densità leggermente minore; a differenza sua, però, contiene elevate dosi di fruttosio, che permettono di usarlo come dolcificante naturale in dosi molto ridotte rispetto allo zucchero raffinato. In commercio se ne trovano diverse varietà – da quello più chiaro, dal gusto più delicato, a quello più ambrato che ha invece un sapore molto più deciso. Oltre al fruttosio, lo sciroppo apporta numerosi amminoacidi importanti oltre a vitamine, minerali– come magnesio, ferro, potassio e calcio – e un alto contenuto di fibre; rappresenta dunque un’alternativa al miele o allo sciroppo d’acero, e si può utilizzare anche come addensante per preparare agglomerati di cereali in fiocchi o barrette.
Lo sciroppo si produce dalla lavorazione di alcune specie di agave e ha una consistenza simile a quella del miele – con una densità leggermente minore – ma a differenza sua, contiene elevate dosi di fruttosio, che permettono di usarlo come dolcificante naturale in dosi molto ridotte rispetto allo zucchero raffinato. In commercio se ne trovano diverse varietà – da quello più chiaro, dal gusto più delicato, a quello più ambrato che ha invece un sapore molto più deciso. Oltre al fruttosio, lo sciroppo apporta numerosi amminoacidi importanti oltre a vitamine, minerali – come magnesio, ferro, potassio e calcio – e un alto contenuto di fibre; rappresenta dunque un’alternativa al miele o allo sciroppo d’acero, e si può utilizzare anche come addensante per preparare agglomerati di cereali in fiocchi o barrette.
Per l’uso cosmetico invece, tramite fermentazione si possono estrarre e rendere biodisponibili tutte le sue proprietà: idrata, stimola la sintesi del collagene, rafforza e protegge la barriera epidermica dalle condizioni ambientali avverse. L’infuso può essere utilizzato per realizzare degli impacchi da applicare localmente per calmare le irritazioni di pelle e occhi; insomma, in qualunque sua forma, l’agave si dimostra una pianta incredibile – che ben si merita il nome di “albero delle meraviglie“.