L’otto marzo è la Giornata internazionale della donna, e tra le usanze più classiche, in Italia, c’è senz’altra quella di donare un piccolo mazzetto di mimose, com’è tradizione ormai da tempo. Ma forse non tutti conoscono la storia di questo fiore (il cui nome tecnico è acacia dealbata, ovvero acacia non bianca) ormai indissolubilmente legato alla Festa internazionale della donna e del perché sia stato scelto per celebrare questa giornata.
Partiamo col dire che già per gli indiani d’America i fiori di mimosa indicavano forza e femminilità. Ma la storia – che poi la porterà da noi – ha inizio in Australia (e in particolare dall’isola di Tasmania), la sua terra d’origine. Quando la mimosa giunge poi in Europa, nell’Ottocento, trova un clima favorevole dove svilupparsi e viene particolarmente apprezzata per il color giallo dei suoi fiori e per il loro splendido e delicato profumo. Ed è proprio per la sua facile reperibilità, che nel 1946 tre donne – Teresa Mattei, Rita Montagnana e Teresa Noce – appartenenti all’Unione Donne Italiane, decidono che la mimosa sarà il fiore simbolo da regalare a tutte le donne per l’8 marzo.
Una tradizione vuole che inizialmente fosse stata scelta la violetta come fiore simbolo della festività, ma poi si volle optare per qualcosa di meno costoso e più alla portata di tutti – visto anche le condizioni in cui verteva il Paese nell’immediato dopoguerra. Per questo Mattei, Montagnana e Noce scelsero la mimosa: perché era economica, fioriva a fine inverno e facile da trovare nei campi. Un fiore alla portata di tutti e capace di portare un tocco di vivacità e colore nelle giornate ancora fredde di marzo. E oltre ricordarci di questa ricorrenza e del passaggio dalle stagione invernale a quella primaverile, la mimosa è anche il nome di un dolce di pan di Spagna e crema, che ricorda i fiori di questa pianta; per chi volesse cimentarsi nella sua preparazione per questa giornata, ecco la ricetta di Giallo Zafferano!
Buona festa delle donne a tutte. Al di là di fiori e dolci (che comunque son sempre graditi), la cosa più importante in questa giornata è prendersi davvero un momento, seppur breve, per riflettere su cosa voglia dire questa festività per noi. Soprattutto in questo momento.