Per gli inglesi è cornflower, ovvero “fiore del grano“, perché assieme al papavero sboccia nei campi di grano, colorandoli del suo particolare e splendido blu. In realtà, oggi purtroppo non è più così facile vedere il fiordaliso nelle coltivazioni di grano, per via dei diserbanti utilizzati in agricoltura che minacciano il suo habitat naturale – i prati, i campi di cereali, i terreni incolti – e la sua stessa esistenza. Eppure, se passando per le strade di campagna dovessimo intravedere dei piccoli fiori blu, c’è qualche possibilità che si tratti proprio di lui, del fiordaliso.
Sebbene la specie più comune sia di color azzurro/blu – si dice sia uno dei pochi fiori realmente di questo colore – ne esistono anche di tonalità diverse: può anche essere giallo, bianco, rosa e violetto. In ogni caso, il riferimento al blu di questo fiore ricorre in molti modi con cui viene chiamato all’estero – come bluet in Francia e azulejo in Spagna – e nella denominazione italiana di “ciano“, derivante dalla parola greca κύανος che significa per l’appunto blu/azzurro.
Il nome botanico del fiordaliso è invece centaurea cyanus, un termine che rimanda a una leggenda antichissima, secondo cui il centauro Chirone – creatura mitologica metà uomo e metà cavallo – guarì dalla ferita di un freccia scagliata da Ercole proprio grazie a un impacco di fiori di fiordaliso. Un’altra leggenda, invece, spiega che il termine cyanus del nome botanico del fiordaliso deriva da un altro mito, quello riguardante la dea Flora e il suo amato Cyanus, a cui dedicò il nome dei fiori su cui morì.
Parlando invece delle sue proprietà, il fiordaliso si trova impiegato in fitoterapia per la cura degli occhi, mentre l’estratto dei fiori svolge un’azione astringente, antinfiammatoria e diuretica. Le sue proprietà benefiche – che lo rendono versatile anche come componente di infusi – sono dovute all’alta presenza di flavonoidi e sostanze antiossidanti.
E per chiudere con le curiosità legate a questo fiori antichissimo, bisogna ricordare che nella tradizione orientale portare in dono un fiordaliso significava augurare felicità e che nel linguaggio dei fiori indica dolcezza e amicizia sincera. Se dunque lo dovessimo trovare sul nostro cammino, possiamo di sicuro intenderlo come un segnale di buon auspicio.