È passato circa un mese della sua morte, e c’è ancora chi dice che non ci può credere. Raffaella Carrà è stata una donna forte, intraprendente, che ha abitato nelle nostre case con tutti gli appuntamenti televisivi che l’hanno vista protagonista nella sua lunghissima carriera. Ha cambiato il costume di un Paese con gentilezza e professionalità, con balli audaci e la posatezza di una vera signora della televisione. Negli anni ha rappresentato un tipo di femminilità moderna e indipendente. Di lei, il compagno e collega Gianni Boncompagni ha detto: “piace a tutti, sì, perché è spontanea e non è falsa“. E di questa spontaneità ne ha fatto un cavallo di battaglia, fin dai primi passi nel mondo dello spettacolo.
Cresciuta da tre donne – la mamma, la nonna e la nurse inglese – Raffaella Maria Roberta Pelloni nasce vicino a Bologna nel giugno del 1943. Da bambina è incantata dai primi programmi televisivi, e il suo primo amore è proprio la danza: vuole diventare coreografa e studia all’Accademia Nazionale di Danza. Ma presto capisce che sul palco può anche recitare e così si trasferisce al Centro Sperimentale di Cinematografia, per arricchire le sue nozioni sulla recitazione.
Dalla ragazzina timida e sognatrice che era, la Carrà si ritrova al cinema diretta da Monicelli, oppure al fianco di Frank Sinatra (ne Il colonnello Von Ryan) ma capisce presto che non è il cinema la sua strada, bensì il piccolo schermo. È spigliata, ironica e sensuale. Sua madre – ha raccontato in un’intervista – stenta a riconoscerla nelle sue prime apparizioni in tivù. E dà scandalo all’inizio degli anni ’70 quando si mostra con l’ombelico scoperto nella sigla d’apertura del mitico Canzonissima, dove lanciando il famosissimo ballo del Tuca Tuca.
Arriva poi il periodo della sua notorietà di cantante, grazie a brani come Rumore e A far l’amore comincia tu, che la fanno conoscere a livello internazionale. Raffaella Carrà diventa presto un’icona, è l’immagine di una donna forte, gentile e con una carriera brillante e unica – dato che rimane sulla cresta dell’onda per diversi decenni. Viene consacrata negli anni ’80 come conduttrice televisiva ed è così che molti di noi l’hanno conosciuta: come una veterana del piccolo schermo, capace di azzardare mosse audaci così come condurre i sabati sera italiani, con ironia e eleganza. E così la ricorderemo ora che la sua storia è diventata ormai leggenda.