Depilazione. C’è chi la ama, chi la sopporta con rassegnazione, e chi la odia. Chi preferisce eliminare tutti i peli, e chi invece comincia a sfoggiarli con orgoglio. Insomma, quando si affronta l’argomento, raramente c’è chi non ha un’opinione a riguardo. Anche perché, se è vero che per lunghissimo tempo l’abitudine alla depilazione femminile ci ha portato a ritenerla una scelta praticamente obbligatoria, oggi si sta cercando di distruggere il tabù dei peli sul corpo femminile – anche attraverso campagne pubblicitarie di famose case di moda volte proprio a sdogare questi pregiudizi – per favorire la libera scelta di ognuno di noi di gestire i peli sul proprio corpo come più ritiene opportuno. Ma per cercare di avere una visione più chiara della cosa, da quando abbiamo preso l’abitudine a depilarci?
Bè, le prime tracce di rimozione dei peli risalgono al mondo antico (greci, romani ed egizi), presso cui l’assenza di peli era considerata segno di un’elevata classe sociale. I greci in particolare, sembra che avessero una particolare avversione per i peli pubici. Per la depilazione venivano usati rasoi pinzette, e una certa pasta di zucchero mediorientale che viene utilizzata tuttora. Se nel mondo antico la questione della depilazione è associata al rischio igienico di parassiti, col passare del tempo diventa più una questione associata all’estetica. Si sviluppano la ceretta, la depilazione con il filo e nel corso dei secoli si susseguono “mode” per cui ci si depila solo certe zone del corpo – come le sopracciglia o l’attaccatura dei capelli – sempre per seguire particolari canoni estetici (come successo nel Cinquecento) ma col fatto che la nudità al tempo è tabù, il problema dei peli sul corpo nella dimensione pubblica degli individui è meno diffuso di oggi.
Le cose cambiano nel Novecento, quando gli abiti cominciano a scorciarsi mostrando varie parti del corpo, e nelle pubblicità dei rasoi comincia a diffondersi l’idea dei peli femminili come qualcosa di cui vergognarsi, passando il concetto che sia necessario liberarsene. E così di fatto succede: già a partire dagli anni ’60 la stragrande maggioranza delle donne si depila ascelle e gambe. E succede tutt’ora, nonostante quella dei peli, e della libertà se scegliere di depilarsi senza passare per donne trascurate, sia stata una battaglia dei movimenti femministi degli anni Settanta. Di certo, ora più come prima si è diffusa l’abitudine della depilazione totale – anche del pube con la famosa cera brasiliana.
Oggi però, se è vero che la maggior parte delle donne si depila, si sta comunque cercando di diffondere l’idea di un corpo ugualmente rispettabile, accettabile e pulito anche in presenza di peli, considerando la depilazione come una delle possibile scelte rispetto alla gestione del proprio corpo. Questa tendenza vuole favorire un mondo più inclusivo e un’idea di bellezza più ampia, che parte sempre dal rispetto per il corpo e la definizione di un proprio gusto estetico – anziché promuovere l’idea di un “giusto” e “sbagliato” in termini di bellezza. Noi di GOOVI non potremmo che essere più d’accordo.