La solitudine fa paura. Già solo la parola, a leggerla, restituisce un immaginario un po’ inquietante, un po’ spaventoso. Eppure, qualsiasi saggio ha scritto o detto, presto o tardi, che per imparare qualcosa su se stessi, non c’è modo migliore che sperimentare un po’ di sana solitudine. Certo, gli estremi non aiutano mai granché; ma se è vero che la nostra società ci spinge sempre più a socializzare – anche in forme “illusorie”, come si fa attraverso i social – coltivare dei momenti di solitudine può essere un modo per ritrovare un equilibrio con la frenesia della nostra vita e immergersi nella conoscenza di noi stessi.
Andare al ristorante, vedersi un film al cinema, sono attività che vengono concepite unicamente “in compagnia”, ma che possono nascondere dei risvolti sorprendenti se “affrontate” da soli. Perché il terrore che in fondo nutriamo all’idea di farci vedere in solitudine in una circostanza dove ci si aspetta di stare in compagnia, presto svanisce – non è vero che abbiamo gli occhi di tutti puntati addosso. E, alla paura, comincia ad aprirsi un orizzonte di nuove possibilità. Liberi dai pareri degli altri ci si chiarisce meglio cosa si vuole; si può finalmente scoprire di poter disconnettersi dal resto del mondo, di dare priorità a quello che ci fa davvero bene e immergersi in una dimensione personale che non ci fa esistere sempre e solo in relazione a qualcun altro (o qualcos’altro). Ci permette di rimetterci in contatto con la nostra parte creativa, qualunque essa sia. A ben vedere, oltre a essere un piccolo atto di coraggio, è anche un regalo che possiamo farci unicamente noi stessi.
Coltivare dei momenti di solitudine non significa isolarsi. Non vuol dire rinunciare alla socialità, escludersi o vivere male i momenti in compagnia. Significa al contrario, ampliare le proprie possibilità di vivere, allargandole anche a una dimensione privata e intima, che non coinvolge nessuno se non noi stessi. Può spaventare, far male e non essere facile da ottenere, ma una volta imparato a starci, si può davvero imparare molto di noi stessi. Provare per credere.