Quando ha fatto la storia girando intorno alla Terra a bordo della minuscola navicella Vostok-6, Valentina Tereshkova aveva 26 anni. Era il 16 giugno 1963 e gli occhi del mondo erano puntati su di lei. La giovane astronauta è stata lanciata in orbita per una missione di tre giorni, diventando la prima donna astronauta al mondo – impresa che avrebbe aperto le porte dello spazio alle future cosmonaute. Ma la sua missione fu tutt’altro che facile.
Facciamo però un passo indietro: Valentina Tereshkova nasce nel marzo del 1937 in una famiglia di origine bielorussa, nella città di Jaroslavl’, sul fiume Volga. Il padre muore durante la Seconda Guerra mondiale e l’infanzia di Tereshkova diventa particolarmente difficile. Inizia presto a lavorare in fabbrica, poi è impiegata come sarta e stiratrice prima di diventare tecnica, grazie a un diploma che consegue nel 1960 alle scuole serali. Nel tempo libero Tereshkova matura una grande passione per il paracadutismo e per lo spazio, sicuramente insolita per il tempo, ma a pensarci bene neanche troppo: l’impresa di Jurij Gagarin, primo uomo ad andare in orbita nel 1961, è storica e segna una generazione di donne e uomini. Sarà proprio la sua vicenda ad ispirare Tereshkova a candidarsi alla scuola per astronaute, dove riesce a entrare nel 1962 assieme ad altre quattro candidate. Le ragazze vengono addestrate per compiere il primo viaggio nello spazio di una donna, ma solo lei, alla fine, verrà scelta per compiere la grande impresa.
Il 16 giugno 1963, Chayka – il suo nome in codice per le comunicazioni via radio, che significa“gabbiano” – viene lanciata in orbita, dove compie 49 giri attorno alla Terra prima di rientrare in Patria, accolta con gli onori e la gloria che si devono alla protagonista di un’impresa storica. Grazie a lei, la Russia poteva ostentare agli occhi del mondo non solo il primato per i viaggi spaziali, ma anche, in un certo senso, per la parità di genere. Soltanto in tempi recenti, però, Tereshkova ha ammesso che la missione è stata parecchio difficile e che per poco non ha sfiorato il dramma. Dovette prolungare la permanenza del suo viaggio in orbita (durato in tutto tre giorni) per risolvere dei problemi che l’avrebbero portata completamente fuori rotta e ci mise del tempo per riprendersi dall’esperienza, sia fisicamente che psicologicamente.
In ogni caso, grazie a questo impresa, Tereshkova diventa un personaggio popolarissimo in Russia anche grazie al matrimonio con il collega Andrijan Grigor’evič Nikolaev, che occupa molto spazio nella stampa del tempo. Negli anni a venire le vengono conferite onorificenze, viene eletta a far parte del Soviet Supremo dell’URSS e diventa non solo presidente del comitato donne dell’Unione Sovietica, ma anche, in un certo senso, il loro simbolo. Di sicuro, ha aperto gli orizzonti alle tantissime donne della sua epoca (e non solo) che nel tempo hanno potuto trarre ispirazione dalla sua storia. E siamo sicure che molte di loro l’hanno utilizzata per sognare di raggiungere gli stessi obiettivi e, naturalmente, anche superarli.