Ci sono diatribe destinate a durare in eterno, e quella riguardo la paternità dei famosi macarons sembra essere una di quelle: i dolcetti della pasticceria francese, infatti, tradiscono un nome italiano (macarons ricorda infatti l’italiano maccheroni) e secondo Ernst Knam non ci sono dubbi: furono portati in Francia da Caterina De’ Medici. E dunque, qual è la storia di questi coloratissimi pasticcini?
Centrale sembra la figura di Caterina De’ Medici, che leggenda vuole abbia portato in Francia i dolcetti per il suo banchetto di nozze con Enrico II, contribuendo a sancire il loro successo nei secoli a venire. Secondo una certa tradizione però, non furono inventati alla corte fiorentina della futura regina di Francia, bensì a Venezia, mentre altre fanno risalire l’invenzione ad alcuni monasteri italiani, attorno al Settecento dopo Cristo.
C’è poi il nome che si riferisce evidentemente al maccherone italiano, o al verbo ammaccare, ovvero appiattire, che potrebbe essere un riferimento alla forma del dolcetto. Ma in ultimo, l’ingrediente di base dei macarons tradirebbe le origini italiane, ovvero la farina di mandorle, frutto tipico del nostro sud, che li legherebbe alla tradizione dei nostri amaretti. Insomma, per tutti questi motivi si potrebbero ricondurre alla tradizione culinaria del nostro Paese, ma è stato per merito di Pierre Desfontaines della pasticceria francese Ladurée (una delle prime sale da tè di Parigi), che conosciamo il macarons moderno, ripieno di una deliziosa farcitura.
Prima infatti, era costituito da un solo biscotto e non aveva lo straordinario ripieno: poi, dopo la versione di Ladurée non si è cambiata più la ricetta. Oggi si trovano in tantissime pasticcerie e ne sono state create le versioni più disparate: dal ripieno al caramello a quello salato con il salmone. Per chi volesse cimentarsi nella creazione dei suoi macarons, più trovare ispirazione nelle ricette di Giallo Zafferano, e provare a inventare la propria, personalissima, versione, per sentirsi un po’ alla corte di Francia.