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Ananas, Il Frutto Che Vuol Dire Profumo

C’è qualcosa capace di evocare suggestivi paesaggi esotici quanto l’ananas? Forse no. Il primato ce l’ha lui, il frutto della pianta di ananasso (della famiglia delle Bromeliacee) il cui nome originario “nana” o “anana” per gli Indios significava “profumo”. Ed è per il suo profumo inconfondibile, il gusto zuccherino e i suoi colori giallo e verde di polpa e foglie, che lo amiamo così tanto – oltre che per le sue proprietà che lo rendono un frutto unico e insostituibile.

L’ananas infatti, oltre a essere povero di calorie e ricco di sali minerali, vitamine (specialmente quelle del gruppo C), fibre e potassio, contiene l’ormai celebre bromelina, sostanza dall’azione decongestionante, drenante e antinfiammatoria, che rende il frutto un prezioso alleato per chiunque abbia bisogno di un po’ di detox.

Originario dei Paesi dell’America del Sud dal clima tropicale o sub-tropicale, si dice sia stato subito apprezzato da Colombo al suo arrivo nei Caraibi. Il frutto è sbarcato poi in Europa a metà del 1600 grazie agli spagnoli – che lo chiamavano “pigna reale” – e già nel 1700 veniva consigliato come rimedio contro la cattiva digestione, anche se non si esclude che fosse già conosciuto nell’antichità, dal momento che compare raffigurato in alcuni mosaici risalenti al tempo dei romani. Il “frutto delle Indie“ (come è stato ribattezzato al suo arrivo nel Vecchio Continente) rimane per lungo tempo un cibo lussuoso, che in pochi si possono permettere, almeno fino a quando la coltivazione in serra non ne permette la diffusione al di fuori dei Paesi dal clima tropicale. Inoltre, il fatto che ogni pianta di ananas produce un singolo frutto circa ogni 18 mesi, lo rende ancora più “prezioso”.

Senza dubbio, oltre alle sue proprietà antiossidanti e decongestionanti – che lo rendono particolarmente adatto a ridurre la ritenzione idrica – il suo potere rinfrescante è quello che ci vuole per la stagione estiva che ci apprestiamo ad affrontare.