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La Storia Del Limone: Dal Frutto Al Bacio

If life gives you lemons, make lemonade”. Ovvero “se la vita ti dà limoni, tu fanne una limonata. La citazione di un vecchio detto statunitense, usato da Beyoncé per riassumere il significato del suo album del 2016 (intitolato per l’appunto Lemonade) l’avremo sentita spesso in questi ultimi tempi: il successo planetario del disco ha contribuito a diffondere questa perla di saggezza popolare, che in soldoni significa: trai il meglio anche dalle esperienze peggiori. Ma non è la prima volta che i limoni vengono utilizzati come simbolo e metafora di vita – oltre che del bacio (come vuole una certa tradizione settentrionale, dall’origine incerta, che ha reso il verbo limonare sinonimo di baciare).

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Cantanti e artisti di ogni epoca hanno celebrato questo frutto. Andando indietro nel tempo si scopre che la pianta originaria dell’Asia era già conosciuta presso gli antichi: secondo alcuni eruditi dell’antica Grecia erano limoni i pomi d’oro del Giardino delle Esperidi rubati da Ercole e non mele, e la pianta veniva spesso usata nei giardini per la sua funzione ornamentale (come testimoniano diversi mosaici e affreschi di epoca romana).

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Poiché veniva considerato come antidoto contro i veleni, nella tradizione cristiana il limone è il simbolo della Vergine Maria – e dunque di salvezza. La pianta, invece, per la sua capacità di dare frutti durante l’anno è stata associata alla fedeltà d’amoreMa da dove nasce la sua fortuna nella nostra cultura?

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Gli agrumi sono sempre stati conosciuti per le loro proprietà benefiche (di antiemorragici e disinfettanti) e per questo erano considerati merce preziosa: non stupisce dunque che li si trovino spesso in pittura, grazie anche ai colori – l’arancio e il giallo – dal valore altamente simbolico. I limoni nello specifico appaiono negli affreschi della casa del frutteto di Pompei, nella Pala d’altare di Santa Lucia de Magnoli di Domenico Veneziano e nella “Scena mitologica“ del pittore Giovanni di Niccolò Luteri; si trovano nei dipinti di artisti fiamminghi e spagnoli, mentre in epoca più recente sono stati parte delle nature morte di Manet, Cezanne, Matisse e Picasso. Ma a farli entrare nella nostra cultura pop ci ha pensato soprattutto la musica.

Giorgio Gaber ed Enzo Jannacci hanno inciso il 45 giri Una fetta di limone, raccontando in modo irriverente di ciò che avrebbero voluto da una ricca donna che riservava loro attenzioni (per l’appunto, una tazza di tè con una fetta di limone). Sempre Jannacci canta che “la luna è una lampadina e le stelle sembrano limoni” e scrive un’altra canzone – stavolta un po’ più amara – dal titolo Parlare ai limoni, dove racconta di un mondo in cui non rimarrà che “parlare con i limoni”.

che verrà il giorno che spariranno tutti i rumori
da un giorno all’altro sei lì a parlare con i limoni
uno che è giallo, uno che è verde,
uno che grida ma non si arrende,
uno che piscia da sotto in su
uno che canta solo I love you
quanta fatica per farsi accettare con le canzoni
al mio amico Tenco non gli han fatto vedere neanche i limoni
uno che è giallo, uno che è verde,
uno che grida ma non si arrende,
uno che piscia da sotto in su
e tutti che cantano I love you, eh.!

La sua è una citazione di un brano dell’amico Luigi Tenco, dal titolo Il tempo dei Limoni: perché se per alcuni c’è stato il tempo delle mele, per il grande cantautore c’è stato un tempo un più aspro, in cui si deve aspettare che le cose arrivino al giusto grado di maturazione per poterle apprezzare – come si fa con i limoni.

Se non è ancora il tempo dei limoni/ Li assaggi e dici che non sono buoni/ Ma se tu aspetti il loro tempo/ arriva poi il momento in cui li troverai/ Dolci come li vuoi.
Anche per me tu cerca di capire/ c’é ancora un po’ di tempo da aspettare/ non è possibile che a un tratto tu possa avere tutto/ però se aspetterai sarò come mi vuoi.

E poi ancora c’è il terzo album di Paolo Conte dal titolo Un gelato al limon, come la sua celebre e omonima canzone.

E ti offro l’intelligenza degli elettricisti
cosi almeno un po’ di luce avrà
la nostra stanza negli alberghi tristi
dove la notte calda ci scioglierà
.

Come un gelato al limon,
gelato al limon, gelato al limon

Alla nostra musica italiana dobbiamo però aggiungere le hit di altri autori che hanno utilizzato la metafora del limone per raccontare le note più amare della vita: c’è Lemon degli U2, ma anche la famosissima Lemon tree dei Fool’s Garden, che è stato un vero tormentone degli anni ’90.

Ma a ricordarci che anche dai momenti meno dolci c’è sempre una via d’uscita ci ha pensato la nostra Beyoncé, trasformando i limoni in limonata. E dunque, ecco la ricetta per farla a regola d’arte:

▪ 1 litro di acqua
▪ 4 limoni
▪ Sciroppo di zucchero (100 g di zucchero + 100 ml di acqua)
▪ foglioline di menta
▪ scorza di limone

Per preparare lo sciroppo di zucchero bisogna portare a bollore l’acqua con lo zucchero, aggiungere la scorza di un limone e cuocere per qualche minuto finché lo zucchero non si scioglie. Mentre si lascia raffreddare, spremere 4 limoni e aggiungere il succo allo sciroppo di zucchero. Diluire con l’acqua (naturale o gasata a scelta) e aggiungere a piacere delle foglie di menta. Lasciate riposare in frigo per almeno mezz’ora prima di servire.