Con l’inizio dell’estate, la tentazione di buttarsi in un bel pratone, mangiando e bevendo in compagnia è sempre abbastanza forte. Talmente forte che il 18 giugno si è creato l’International Picnic Day, proprio per celebrare questo imperdibile pasto informale. Dopo aver trascorso così tanto tempo in casa, l’idea di un picnic all’aperto è tornata in gran voga perché ci permette di godere, in tranquillità, della natura, della compagnia dei nostri amici e del cibo. E quindi, dalla sua creazione nel 1600 in Francia, come pausa per gli aristocratici durante i lunghi viaggi, ancora oggi ci godiamo volentieri questo momento di puro relax. Ma come organizzare il picnic definitivo? Basta seguire alcuni accorgimenti…
- La location. Inutile dirlo, ma la parte forse più importante del picnic è il DOVE. Non solo in termini di location – un prato di montagna o al lago, una zona ombreggiata di un parco in città, la radura ai confini del bosco in campagna – ma anche di luogo preciso del nostro picnic: dev’essere un luogo possibilmente erboso, ombreggiato e grande, dove potersi rilassare avendo sempre una parte per ripararsi dal sole.
- Il telo. In commercio ne esistono di ogni tipo, da quelli di sola tela ai più resistenti plastificati ed impermeabili, ma qualsiasi sia la nostra preferenza, di sicuro il telo da picnic è immancabile. Per chi invece non ama stendere coperte sul prato – ma neanche poi appoggiare le vivande a terra – c’è sempre la valida opzione del tavolino da campeggio.
- Il menù. Su questo tema solitamente ci si divide: c’è chi lo organizza all’insegna del finger food – o comunque di cibi che si mangiano comodamente con le mani – e chi preferisce piatti freddi da gustare con le posate. Largo dunque a tramezzini, frittate, formaggi, torte salate ma anche insalate di riso o farro e pasta fredda. A ciascuno il suo.
- I contenitori. Molto spesso l’idea del picnic è associata a romantici cestini in vimini, ma chi preferisce un po’ di praticità è bene che si organizzi con termos per le bevande calde, borracce e tanti contenitori per conservare al meglio il cibo. Oppure barattoli di vetro dove consumare direttamente il cibo, senza impazzire con i piatti. Se poi ci stanno nel vimini, tanto meglio…!
- Sacchetti. Last but not least, organizzarsi sempre con i sacchetti della pattumiera adeguati, per differenziare tutti i rifiuti e lasciare la zona immacolata come la si è trovata.