La patata dolce è un tubero tipico della cucina statunitense – si conosce anche con il nome di batata, o patata americana dolce – ed è utilizzata anche nella cucina giapponese, ma per le sue incredibili proprietà viene coltivata, oggi, un po’ dappertutto (Italia compresa). Non è raro dunque imbattersi nella batata sugli scaffali della verdura del supermercato ma… cosa sappiamo di questo tubero? E come cucinarlo? Proviamo a fare un po’ di chiarezza.
Tante Straordinarie proprietà
La patata dolce americana, come dice il nome stesso, ha la caratteristica di avere un gusto lievemente dolciastro e contiene qualche caloria in più di quella nostrana, ma ha una grande qualità: un minor indice glicemico rispetto alle nostre patate. Il colore aranciato di alcune batate (ve ne sono anche di bianche e viola) è l’indicatore della presenza di un antiossidante famoso, il betacarotene, a cui vanno aggiunte tante vitamine (tra cui spiccano la A e la C) e i minerali (calcio, potassio e soprattutto il ferro) che rendono la patata americana un alimento prezioso per il nostro benessere.
Che differenza con le patate che conosciamo noi?
Dall’esterno – colore aranciato a parte – potrebbero trarre in inganno perché son molto simili alle nostre, ma al gusto, la dolcezza delle batate è decisamente riconoscibile; inoltre, la polpa risulta più fibrosa di quella delle patate tradizionali e hanno un indice glicemico più basso.
Qualche idea per la tavola…
Mai provato le patatine fritte…dolci? Una frittura di patate dolci può essere sorprendente, visto il contrasto tra il loro sapore dolciastro e la sapidità del fritto e per la sua versatilità la batata si presta sia a preparazioni salate – lessata o cotta al forno e con olio, sale e pepe – oppure per idee sfiziose dolci (cosparsa di zucchero e profumata alla cannella). C’è da sbizzarrirsi!