Come fossero una coppia di innamorati, le ciliegie sono da secoli oggetto di leggende – oltre che essere le protagoniste indiscusse della primavera.
Si dice che si coltivassero in Turchia già attorno al 70 d.C. ma la diffusione degli alberi da ciliegio presto raggiunge Paesi di tutto il mondo: in Grecia diventa la pianta sacra a Venere, la dea dell’Amore (per questo i suoi frutti vengono considerati dei portafortuna), per i Paesi del Nord Europa, invece, gli alberi di ciliegio sono la casa di folletti e divinità dei campi, mentre per il Giappone sono le piante simbolo della nazione e della femminilità. Insomma, tutti hanno ceduto al fascino di questa pianta. Ma cosa hanno di così speciale i suoi frutti? Ci sono molti buoni motivi per consumare le ciliegie:
- Partiamo dall’ovvio: sono davvero buonissime. Quando si comincia, non si smette.
- Hanno poche calorie.
- Proteggono pelle, fegato e vista e hanno proprietà diuretiche, depurative e antinfiammatorie (ma attenzione a non mangiarne troppe! Contengono sorbitolo, un elemento leggermente lassativo).
E forse non tutti sanno che non ne esistono di un solo tipo: si possono contare tantissime varietà (e in Italia ne vantiamo diverse a denominazione d’origine DOP e IGP), ma per praticità si suddividono in due specie principali di alberi: il Prunus avium (ciliegio dolce) e il Prunus cerasus (ciliegio acido). Dal primo derivano le tenerine (quelle rosse), e le duracine (quelle scure)
Il ciliegio acido produce le famose amarene (usato per produrre succhi e sciroppi) le marasche e le altrettanto famose visciole, da cui si realizza una marmellata davvero unica. In ultimo, non dimenticate che le ciliegie sono molto versatili in cucina, anche per le ricette salate: in accompagnamento a piatti molto saporiti – come carni e formaggi intensi – in forma di conserva o intere (anche in insalata), possono portare una sferzata di gusto e originalità ai soliti piatti! Provare per credere.